sabato 26 gennaio 2013

L'influenza gi costata alle aziende napoletane 4milioni e 200mila euro

L'influenza gi costata alle aziende napoletane 4milioni e 200mila euro
Nelle tredici settimane che vanno dal 17 ottobre al metà gennaio l’influenza è già costata alle aziende napoletane quattro milioni e duecentomila euro per complessivi quarantatremila giorni di malattia. Parliamo delle assenze dal lavoro per l’influenza stagionale il cui picco - come abbiamo scritto nei giorni scorsi e come sostengono gli esperti - deve ancora arrivare.L’influenza, a dire dei medici di famiglia, quest'anno costringe a letto un numero maggiore di persone perchè, quest'anno, sono stati molti quelli che hanno rinunciato a fare prevenzione, sottraendosi al vaccino antinfluenzale. Ma, sempre secondo i medici di famiglia, si è ancora in tempo. «I soggetti a rischio, vale a dire anziani, cardiopatici, nefropatici, bambini asmatici possono ancora ricorrere al vaccino rivolgendosi ai medici di famiglia» spiegano Saverio Annunziata e Giuseppe Tortora del Sumai di medicina generale, il sindacato dei medici di famiglia.Il costo dell’influenza stagionale alle aziende di tutt’Italia complessivamente è pari a circa 136 milioni di euro. Vale a dire quasi 1,3 milioni di giornate perse in malattia. Per non parlare dei ricoveri in ospedale che pure costano tantissimo alla collettività. L’analisi è stata realizzata sulla base di dati Istat e del ministero della Salute. La ricerca considera i lavoratori costretti a letto, tra imprenditori e dipendenti, per una media di 3 giorni di permanenza a letto a testa, e che esclude il costo del weekend. Nel dettaglio, considerando gli addetti messi a letto dall'infezione, l'influenza costa alle imprese di Milano 9 milioni di euro e quasi 80 mila giorni di malattia. Tra le province italiane più colpite c'è Roma, con 10,9 milioni e 95 mila giorni persi. Seguono Torino (5,8 milioni di euro per 53 mila giorni), e Napoli.

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Era sotto accusa per camorra Assolto il sindaco Moscatiello - Cronaca - la Città di Salerno

Era sotto accusa per camorra Assolto il sindaco Moscatiello - Cronaca - la Città di Salerno

«Assolti perché il fatto non costituisce reato». Con questa formula, dopo un procedimento lungo dodici anni, i giudici della seconda sezione penale hanno rimosso dal capo del sindaco di Baronissi, Giovanni Moscatiello, e del tecnico Carmine Mottola l’accusa infamante di concorso esterno in associazione camorristica.
Per il sindaco di Baronissi il pubblico ministero Antonio Centore aveva chiesto una condanna a cinque anni e otto mesi. I fatti risalgono agli anni dal 1998 al 2001 e riguardano la costruzione degli alloggi popolari nelle frazioni di Orignano, Caprecano e Fusara. Il sindaco era accusato di aver agevolato il clan Forte e i suoi interessi, al pari di Mottola, che rivestiva l'incarico di direttore dei lavori, e dell'architetto Piemonte, che si occupava dei lavori nella frazione Cariti.